sabato 16 agosto 2014

Intervista a Marje Dolores Merenda, RAI 1: Uno mattina estate, 31/08/2005 condotta da Caterina Balivo

(VIDEO YOUTUBE Intervista)

Datemi l’alba
ed io sogno,
datemi un bimbo
ed io credo,
datemi i fiori
ed io gioisco,
datemi il tramonto
ed io spero,
datemi la notte
ed io prego. 


C. B. : Questa è solo una delle 39 poesie del libro  “Balla con le Stelle” di Marje Dolores Merenda.
Buongiorno Marje Dolores, ben arrivata ad Unomattina estate.
Lei da dove arriva, Marje Dolores?
M.D.:  Da Messina

C.B.: Come mai questo nome?

M.D.:  E’ un nome che è piaciuto a mio padre, ma  io sono siciliana, una siciliana DOC.

C.B.: Una siciliana DOC, che ci ha portato questo libro di poesie, appunto 39.
Abbiamo letto una delle tante che si chiama “Datemi”.
Sono tutte poesie molto intense, quasi come se fossero  delle riflessioni… durante la giornata si fanno tante cose, poi per un attimo ci si ferma, si inizia a scrivere e si raccolgono tutte insieme.
Come mai è nato questo libro e poi si chiama “Balla con le stelle”. Come si fa a ballare con le stelle?

-M.D.: Sì, è vero.
Il titolo del libro è un bellissimo ricordo della Toscana in occasione della mia prima visita al poeta Mario Luzi.
Avevamo trascorso un pomeriggio a casa sua, a Firenze, con tutta la mia famiglia e dopo, la sera, ci siamo ritrovati un po’ per caso in un piccolo paese sull’Arno, Palazzolo.
La Toscana è piena di paesi piccoli immersi nel verde. Era una splendida serata di giugno, il cielo era pieno di stelle, e l’aria profumava di una delicata fragranza che proveniva dalla campagna. Dappertutto c’erano rose e fiori.

C.B.: Che bello!,mi sta facendo immaginare questa bella serata, poi le stelle… i profumi… la Toscana…

M.D.:  Tantissime lucciole si spostavano velocemente in qua ed in là sull’erba del prato e sui muri come a intrecciare una magica danza. Da una chiesetta vicina, posta su un’altura, proveniva la musica assai suggestiva di un gruppo di coristi che si esibivano in concerto.

C.B.: Quindi lei, Marje Dolores, praticamente, vedendo tutto questo, ha pensato giustamente di unire queste poesie.
E’ anche vero che il grande poeta, che lei ha prima citato, Mario Luzi, le ha definite “poesie simpatiche”. Che significa poesie simpatiche?

M.D.: Credo in ricordo dell’impressione positiva che lui ha riportato in occasione  della nostra prima visita. Eravamo molto emozionati, erano visibili il  nostro entusiasmo e la nostra emozione ma lui, in effetti, ci mise subito a nostro agio.
Dopo i primi minuti si stabilì un clima cordiale e simpatico. Abbiamo parlato tanto e di tante cose.
Voglio ricordare  anche una cosa molto carina. Ho chiesto alla fine della visita al professore di fare delle foto ricordo.  Al momento di scattare le foto, il poeta si alzò e mi invitò a sedere su una poltrona più grande che era vicino la libreria. Poi chiamò i miei figli con la stessa familiarità,  con la stessa affettuosità con cui si chiama una persona di famiglia per fare delle foto ricordo e disse: “ecco ora la mamma si siede in poltrona e noi ci mettiamo dietro a fare corona”.

C.B.: Che carino! Quindi lei è anche mamma.

M.D.: Sì,  anche mamma, ho tre figli.

C.B.: Quindi…  lei è anche mamma, siciliana, e nella vita fa la poetessa?

M.D.: No, nella vita sono  un medico, sono pediatra.

C.B.: Pensate… una pediatra, e ha pubblicato un libro di poesie!
E’ anche vero che oggi si parla tanto  di romanzo, di poesia un po’ meno. Come mai… sta scomparendo?

M.D.: Sì, è vero. Il romanzo senza dubbio è di lettura più facile mentre la poesia si ritiene sia riservata agli studiosi della materia. Senza dubbio la costruzione è più complessa.
C.B.: Ma non è vero, quando si leggono dei versi così:

“il bimbo unì le labbra
e due volte le dischiuse.
Come una preghiera
il nome della mamma
pel mondo risuonò.”

Questi sono versi che veramente possono leggerli tutti  e dove c’è una riflessione più umana che intellettuale.

M.D.: Sì, io credo proprio che se vogliamo che la gente si avvicini alla poesia è importante che la poesia si avvicini alla gente con stile libero,  con immagini luminose e limpide, con versi freschi e melodiosi e soprattutto con l’immediatezza del messaggio.

C.B.: “L’immediatezza del messaggio”, infatti  quasi tutte le sue poesie sono abbastanza brevi, immediate, perché vogliono colpire direttamente il cuore di chi le legge.

M.D.: Sì, infatti mi piace molto il giudizio che Mario Luzi ha dato di me. E’ stato essenziale ed ha detto parole molto belle: “Le sue poesie sono simpatiche  e poi ha precisato, - è la parola giusta- e vive, libere, animate come lei, innamorata del mondo”.

C.B.: Ma che bello, innamorata del mondo! Ci vuole leggere qualche altro verso che le piace di più? Immagino che ogni poeta abbia la poesia preferita.

M.D.: Infatti sono molto legata alla mia poesia che si intitola “Il profumo delle viole”, ma è un po’ lunga, forse non possiamo leggerla per i tempi televisivi, allora leggerò solo questi versi:

…“inviterei quelli che cercano la felicità
perché l’armonia del silenzio
li aiuterà a capire che la portano dentro
se stanno al di sopra di tutto
fino a scoprire il profumo delle viole
ed il rosso dei papaveri
nei campi verdi a primavera”.

C:B:: L’armonia del silenzio è la felicità che lei augura un po’ a tutti.

M.D.: Si, si.

C.B.: Suo marito sarà molto fortunato visto che ha una donna così romantica e così carina.
M.D.: Grazie, anche lei è tanto carina.
Allora, “Balla con le stelle” vuole essere  un invito al lettore a provare proprio quella straordinaria emozione di quella sera di cui le parlavo prima.

C.B.: Grazie mille.  Cercheremo la notte, visto che ancora si può stare sulla spiaggia ad ammirare le stelle, di prendere un po’ il profumo che lei ha sentito in Toscana.
M.D:: Grazie tante.

C.B.: Grazie mille, Marje Dolores Merenda, buona giornata, buon rientro a Messina.



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