sabato 16 agosto 2014

Approccio alla poesia ed evoluzione del concetto di poesia

Ad appena tre anni il padre, insegnante elementare, le insegna a leggere.  La sua guida ed il suo incoraggiamento  saranno determinanti per lo studio della lingua italiana, dello stile e della cultura poetica. Spesso le ripete: “Farò di te l’eroe della penna” come era solito dire ai suoi alunni.
Marje Dolores comincia a scrivere poesie all'età di 15 anni, dopo la morte prematura della madre. All’età di diciotto anni  pubblica il primo libro “Poesie”, che in seguito rinnegherà.
Infatti la poesia di allora era dominata dalla nostalgia, dalla malinconia, dalla consapevolezza struggente di "ciò che è andato e non tornerà più," dal desiderio di tutto quello che non aveva ancora avuto modo di apprezzare e che le sfuggiva di mano per sempre, come un’ombra alle spalle, che scompare quando si cerca di afferrarne i contorni.
Poi la natura prenderà il sopravvento, con la vita che prevale sulla morte e la gioia sul dolore.
Da giovane trascorre le sue estati nella casa di campagna, assieme al fratello maggiore e alle sue due sorelle, per  far compagnia ai nonni.
Così impara a scoprire la gioia delle piccole cose, il linguaggio semplice del cuore e della speranza, il sorriso dei bimbi e gli occhi limpidi dell’innocenza, la saggezza dei contadini e della gente umile, le rughe profonde degli anziani dove, come in un album, riposano tante belle storie.
Il profumo delle violette, le messi verdi ondeggianti al sole, il cinguettio degli uccelli, l’odore del fieno e la fragranza del pane caldo nel forno a legna di casa diventano per lei poesia e coralità, e l’aiutano a realizzare pienamente il concetto di “piccolezze piene e grandezze vuote”.
Vivere in campagna contribuisce a sviluppare lo straordinario dono che è l’intuizione, ossia quella speciale capacità di osservare e comprendere il linguaggio ed il valore del silenzio, le parole non dette, la luce degli sguardi fino a cogliere perfino le sensazioni più sfumate.
Col tempo, la sua capacità di penetrare dentro le cose si raffina a tal punto da riuscire a percepire la voce del mondo che racconta ormai sempre più in confidenza a lei, che ha imparato ad ascoltare con semplicità. Si accorge che le stelle ed il cielo, il mare ed i fiumi, le montagne, i fiori e gli alberi, la natura tutta hanno una voce ed un’anima e … le narrano la storia avvincente dell’universo.
In seguito, gli studi di medicina, il lavoro  e la famiglia occupano interamente le sue giornate.
La mente, però, ha la straordinaria abilità di lottare col tempo e continua a pensare, a registrare, a fotografare in gran silenzio. Ogni fatto rimane impresso come sulla molle cera, apparentemente senza senso, finché un giorno, all’improvviso, per un’incredibile magia, tutti i ricordi prendono di nuovo forma e si ricompongono come tessere variopinte di un particolarissimo e suggestivo mosaico… e Marje Dolores matura e cambia il suo stile!
La morte prematura della madre, paradossalmente, le ha svelato un mondo affascinante, la ricchezza della natura con la semplicità e la freschezza delle sue immagini. Non vuole più raccontare il suo dolore perché dalla sofferenza ha tratto una grande forza per andare avanti, ed ha imparato l’importanza e la gioia di credere e sperare. In ogni aspetto negativo vuole trovare un messaggio positivo e comprende pienamente la necessità di  rintracciare il senso della vita anche laddove sembra maggiormente intricarsi e disperdersi. La notte non le fa più paura e le piace immaginarla come una madre tenera e paziente che, nel silenzio, porta a termine il suo travaglio per generare l’alba.
Scopre che nel buio più fitto riposano i meravigliosi colori della luce, dono generoso per tutti, e che ogni giorno sorge l’alba finché, al tramonto, terminato il suo corso, la figlia si riconcilia docilmente con la madre e ritorna nel grembo sicuro della notte per rinascere il giorno dopo sempre più splendente. 
Marje Dolores crede in un nuovo realismo del pensiero e in un mondo vero, dove tutti possano gioire dei colori della natura. Le piace partecipare l’incanto del mondo e lo stupore della vita anche alla gente più semplice. Per questo le occorre un linguaggio poetico chiaro, fluido, diretto, immediato e comprensibile a tutti, affinché chiunque possa leggere senza fatica le sue poesie e trarne un po’ di serenità, il coraggio e la forza di sperare anche nel buio più fitto, la gioia di correre a piedi nudi sulle nuvole bianche fino a giungere alla sorgente della luce, fino a scoprire il profumo delle viole ed il rosso dei papaveri nei campi verdi a primavera.
Ogogliosa delle sue origini, le piace definirsi una siciliana D.O.C., figlia di una terra fiera il cui cuore batte in fondo ad un vulcano; figlia di una terra splendida dove i colori sono l’azzurro intenso e limpido del cielo e del mare, il verde brillante dei prati, la terra nera attorno all’Etna e rossa alle isole Eolie; figlia di una terra meravigliosa, seppure tante volte martoriata.
La notte, i gelsomini e la zagara ne profumano l’aria mentre, di giorno, i gerani e gli oleandri, il glicine e la buganvillea, le ginestre, l’agave, le rocce scavate dal vento e dalla pioggia, la natura tutta ne raccontano la storia, ingioiellata dai secoli e sempre piena di fascino.
Nel tempo, ogni emozione ha preso forma, il mosaico si è ricomposto ed è diventato parola scritta, o meglio, poesia.
E così, Marje Dolores Merenda compone “Vorrei le ali del falco, Poesia, Il profumo delle viole, Sogno d’estate, L’aquila, Il coraggio per vivere” che, assieme ad altre 33 poesie, fanno parte della seconda raccolta di poesie “Balla con le Stelle”, che esce nel 2004 e viene particolarmente apprezzata dalla stampa.




Su invito della RAI, il 31 Agosto del 2005 la Merenda presenta il suo libro durante la trasmissione di RAI 1 -Uno Mattina Estate-
Nel 2010 pubblica “L’Ammazzasette e  il Drago con le pantofole di velluto rosso ed altre Favole”, primo libro di favole della collana “Favole belle, favole nuove”, scritto in lingua italiana ed inglese, di cui la stessa Merenda è editrice. 
Sarà lei stessa  editrice delle sue opere successive, anch'esse testi bilingue, italiano ed inglese.




  Nel marzo 2011 la poesia, ancora inedita, “La fisarmonica” ( lettura radiofonica youtube), viene letta da Flavio Insinna nel corso della trasmissione da lui condotta su Rai-radio2 “Per favore parlate al conducente”. 
Il 21 Aprile 2015 pubblica il libro " Scontentino  e il maghetto" ed altre favole - Scontentino and the Wizard and other stories", in lingua italiana ed inglese, secondo libro della collana "Favole belle, favole nuove", di cui lei stessa è editrice.




Fondamentale per la scrittrice è l’incontro, il 12 giugno 2002, con Mario Luzi, di cui riceve la stima sincera ed affettuosa. Lo incontra altre due volte e mantiene cordiali rapporti epistolari e telefonici fino alla morte del poeta.
Altresì importante è la conoscenza e l’amicizia con la Professoressa Cinzia Donatelli Noble – Chair Department of French and Italian  della Brigham Young University della città di Provo nello Utah, USA. 
Jeff McClellan,  Editor Brigham Young Magazine della stessa Università, è il tramite fortuito di  quella che diventerà un’amicizia vera, sincera e spontanea.
L’Università non dispone di una casa editrice, ma la Prof. Cinzia Donatelli Noble pubblica subito “Poesia e Un mondo vero” sul giornalino del suo dipartimento, L’Aurora, nel 2000.
Cura la prefazione dei  libri di Marje Dolores e ne diventa il mentore negli ambienti culturali americani.  
Nel 2005, durante il suo viaggio di lavoro in Italia, la incontra per la prima volta a Roma, in occasione della partecipazione al programma Unomattina estate (link youtube: video Unomattina Estate Studio 2 RAI )
Nel 2007 le fa visita a Messina per intervistarla e ne  scrive la biografia che pubblica, assieme all’intervista, nell’antologia  di poeti contemporanei “INCONTRI con la poesia italiana del novecento”, Luciano De Angelis, Cinzia Donatelli Noble. 291- 301. Edizioni  TRACCE.
Presenta gli scritti della Merenda al Kennedy Center for European Study dello Utah e alla Joint Convention AAIS/AATI nel 2008 (Giardini Naxos). In tale occasione le dà l’opportunità di leggere personalmente 10 delle sue poesie.
Nel 2009, all’Acis Fifth Biennal Conference (The University of Auckland, Nuova Zelanda) la Noble presenta una relazione: “La nuova scuola poetica siciliana in una penna al femminile: Marje Dolores Merenda”.
Infine, la mette in contatto con Luigi Fontanella (Professor of Italian, Department of European Languages, Literatures, and Cultures, State University of New York).
Fontanella pubblica nella sua rivista Gradiva la poesia “Datemi” e suggerisce a Marje Dolores di scrivere letteratura per ragazzi. … “lei ha una delicata sensibilità poetica e tutte le sue poesie hanno una dolce, delicata, tenera sensibilità che non molti poeti odierni hanno… ha mai pensato di fare un bel libretto per l’infanzia, composto proprio da queste sue poesie? Contengono tanta saggezza e sensibilità che davvero potrebbero essere adatte ai bambini…” (lettera)
Molto contano anche gli incoraggiamenti ricevuti da Antonio Riccardi (Direttore Editoriale- Mondadori) e da Mariangela Riva (Redazione Famiglia Cristiana).
Se, come dice Don Giacomo Alberione, fondatore delle Paoline, Dio è il primo editore, Marje Dolores Merenda crede con convinzione che “Mani invisibili hanno tessuto la tela, intrecciando abilmente la trama e l’ordito….” (lettera a Cinzia)




Nel 2018 ha pubblicato un terzo libro di poesie dal titolo “Balla ancora con le Stelle - Dance again with the Stars", edito in lingua italiana ed inglese dalla stessa Merenda.




Opere citate:

Noble, Cinzia. Prefazione. Balla con le stelle.  Di Marje Dolores Merenda. Messina: Armando Siciliano Editore, 2004. 11-19

Luciano De Angelis, Cinzia Donatelli Noble, INCONTRI con la poesia italiana del novecento, 291- 301. Edizioni  TRACCE, 2008

Merenda, Marje Dolores. Balla con le stelle- Messina: Armando Siciliano Editore. 2004.

Lettera all’autore. 27 febbraio 2007


Lettere a Cinzia






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