sabato 16 agosto 2014

Da: Presentazione del libro di Favole: L’Ammazzasette e il drago con le pantofole di velluto rosso ed altre favole- Salone degli specchi, Palazzo della Provincia- Messina 18/03/2011. Moderatore: Professor Dario Tomasello (Prof. Associato di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea Università di Messina). Relatori: Prof. Fabio Rossi, (Professore Associato di Linguistica Italiana dell’Università di Messina); Professoressa Vittoria Gigante, (Docente di Lettere).

                                                   Relatore: Prof. Fabio Rossi
                      Prof. Associato di Linguistica Italiana dell'Università di Messina

L’ autrice vanta al suo attivo un curriculum di tutto rispetto. Autrice di una raccolta poetica e di questa raccolta di fiabe, apprezzata da uno dei massimi poeti del Novecento (Mario Luzi) e studiata all’estero (Cinzia Donatelli Noble, Brigham Young University, Utah, che le dedicò, oltre alla prefazione di queste favole, una relazione: “La nuova scuola poetica siciliana in una penna al femminile: Marje Dolores Merenda. “Paper read at the ACIS fifth biennal conference in Auckland, NZ, Feb. 21, 2009.
… come sempre accade, gli exerga danno la chiave di lettura dell’intera opera: Merton (armonia uomo - natura) e King ( armonia uomo con se stesso)…
… i temi chiave di queste “poesie” sono l’armonia tra uomo e natura, l’importanza della memoria e dell’identità, l’attaccamento alle tradizioni (in chiave non tanto passatista, quanto identitaria) e alla famiglia.
Come in tutte le favole che si rispettino, almeno della tradizione italiana, i nonni hanno un’importanza fondamentale (Una grande paura, Storia di una rondine, Le novene di una volta, La leggenda della Magnolia). In tutte, i nonni vengono affiancati al profondo rispetto della natura, come se questo valore fosse inevitabilmente connesso al passato, messo a rischio oggi.
…è chiara l’ideologia sottesa a questo bel libro ed è chiaro che esso si rivolga forse più ai grandi che ai bambini. (n. 14 La storia di Séline e dei suoi fratelli negri). Anzi, come sia un libro sull’essere umano e che all’umanità si rivolga senza distinzione di genere o di età.
Da pediatra, conosce bene il mondo infantile. Da poeta, conosce bene l’animo umano, degli adulti non meno che dei bambini… Come scrive l’autrice stessa, nell’autopresentazione, queste favole servono a “rintracciare il senso della vita” (p. 10).
Un valore aggiunto è senz’altro costituito dalla versione in inglese di ogni favola, di Sophie Stockbridge, e dai disegni di Giusy Tomaselli…
Un altro valore aggiunto è stilistico:
Ottima lingua e stile, ottimo impasto di antico e moderno, nei temi e nello stile…
“Il salice piangente”: Metamorfosi di Ovidio: Salice e Fiordaliso;
“ La donna e la rondine”: alla fine, le lacrime della donna si trasformano in violette…
… queste poesie infrangono molti dei canoni tradizionali della fiaba (vedi Propp), pertanto il loro valore va ben oltre la lettura infantile.
“L’Ammazzasette e il drago con le pantofole di velluto rosso” fa pensare a una certa influenza dei manga: Miyazaki. Anche la forte tematica ecologica richiama Miyazaki (Nausicaa della valle del vento).
Protagonista indiscussa di queste favole è la natura: fiori e uccelli, campagna e sole, alberi ed erba.
Conclusione: Senza tanta retorica, il messaggio di queste favole mi pare essere questo:
In un mondo, in una società che sembrano smarriti, senza coordinate, senza più valori cui attaccarsi, soltanto due o tre elementi, forse, possono salvarci. E sono i contenuti forti di questo volume della dottoressa Merenda che qui voglio riassumere concludendo:
- Il primo è il rispetto per sé stessi e il proprio lavoro, che può forse rimettere in  moto il meccanismo della convivenza civile.
- Il secondo, solo l’armonia tra uomo e natura può impedirci di scomparire. Il ciabattino salva il mondo perché rispetta la natura, la teme e non rifiuta di scenderci a patti.
- Il terzo ed ultimo elemento del libro, la necessità di non fermarsi alle apparenze, di non giudicare manicheisticamente buoni i belli e cattivi i brutti.  Il non arrendersi nel tentativo di modificare quello che crediamo realtà immodificabile. Il drago è brutto e spaventoso, cionondimeno il ciabattino non esita a molcergli il cuore. E, circolarmente tornando al primo punto, la conversione del drago passa ancora una volta per il frutto sano del proprio lavoro: un semplicissimo paio di ciabatte che, correlativo oggettivo di tutto il mondo, diventano qui una sorta di riscatto dell’intera umanità.




16         Gazzetta del Sud  Domenica 13 Marzo 2011  
                     Arte Cultura Spettacolo in Sicilia
Apprezzati dal grande Mario Luzi gli scritti di Marje Dolores Merenda
E la pediatra parlò al cuore dei bimbi scrivendo per loro le favole più belle
Annamaria Crisafulli Sartori
MESSINA

"... Sto leggendo le sue favole. Sono molto belle, scritte veramente bene con un linguaggio semplice ma bello...". Così Mario Luzi scriveva a Marje Dolores Merenda riferendosi alle favole che oggi vedono la luce nel volume "L'Ammazzasette e il Drago con le pantofole di velluto rosso ed altre favole", con traduzione in inglese, di cui la Merenda è anche editrice. Non sorprende che la sua creatività si sia indirizzata verso i bambini perché l'esercizio della professione di pediatra la porta, da decenni, al quotidiano contatto con loro. Figlia di Giuseppe Merenda, insegnante e corrispondente della Gazzetta del Sud da S. Angelo di Brolo tra il 1960 e il 1970, la scrittrice coltiva con passione anche la poesia ed ha pubblicato la prima silloge, "Poesie", a diciotto anni e la seconda, "Balla con le Stelle", nel 2004. Mario Luzi, che lei aveva incontrato a Firenze nel 2002 (primo di tre incontri, cui seguirono contatti epistolari e telefonici), in una lettera esprimeva apprezzamento anche per le poesie e definiva l'autrice "innamorata del mondo". Conosciute e pubblicate anche in America (nel 2002 suoi versi sono apparsi su "Gradiva", rivista internazionale di poesia italiana – New York - diretta da Luigi Fontanella), queste poesie sono state presentate alla Joint Convention AAIS/AATI 2008 (Giardini Naxos) e all'Acis Fifth Biennal Conference 2009 (The University of Aukland, Nuova Zelanda) dalla prof. Cinzia Donatelli Noble (Chair Department of French and Italian – Brigham Young University Provo, Utah, Usa), che ravvisa, fra l'altro, nell'incanto e nella limpidezza del dettato, un recupero di "ricordi del mondo fiabesco dell'infanzia". Il libro di favole sarà presentato nel salone degli Specchi della Provincia venerdì 18 marzo alle 17,30. Interverranno i professori: Vittoria Gigante, Fabio Rossi e Dario Tomasello.



16      Gazzetta del Sud  Domenica 3 Aprile 2011 
                   
                   Arte  Cultura Spettacolo in Sicilia

Presentato il libro di favole di Marje Dolores  Merenda

I bimbi crescano sognando

Annamaria Crisafulli Sartori
MESSINA

Sono quattordici le favole contenute nel libro di Marje Dolores Merenda "L'Ammazzasette e il Drago con le pantofole di velluto rosso ed altre favole", con deliziosi disegni di Giusy Tomaselli, traduzione in inglese di Sophie Stockbridge, e prefazione della prof. Cinzia Donatelli Noble (Chair Department of French and Italian Brigham Young University, Provo, Utah, USA). Il volume è stato presentato nel salone degli Specchi della Provincia da Fabio Rossi, prof. associato di Linguistica Italiana dell'Università e da Vittoria Gigante, docente di Lettere. Ha moderato l'incontro Dario Tomasello, prof. associato di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea dell'Università. Tra i motivi centrali del libro individuati dal prof. Rossi, l'armonia tra uomo e natura, il valore della memoria insieme all'attaccamento alle tradizioni e alla famiglia. Tra i messaggi, il rispetto per se stessi e per la natura, la passione per il proprio lavoro ed anche l'importanza di non fermarsi alle apparenze, cioè di non dare per scontata la locuzione kalòs kai agathòs. Scritte in "una lingua semplice e raffinata" – ha aggiunto – le favole esprimono "la ricchezza intellettuale e umana della scrittrice e alcune di esse sono più vicine alla poesia che alla narrativa". Ha sottolineato l'utilità per i bambini del testo bilingue, l'interesse che esso può rivestire per gli studiosi di semiotica ed infine come, "in un mondo che sembra smarrito", le favole possano essere anche per gli adulti strumento di salvezza. Convinzione, questa, espressa anche dalla professoressa Gigante che ha individuato nelle pagine l'intreccio tra l'elemento sentenzioso proprio della letteratura favolistica e quello dell' evasione, proprio di quella fiabesca. L'autrice, "con fine acume psicologico, conduce uno scavo interiore sui bambini" che le consente di individuare anche "le paure e i dolori più grandi di loro". L'ultima favola, infatti, non è a lieto fine, anzi costituisce "una denunzia dell'ingiustizia, della violazione dei diritti più elementari" ed è di drammatica attualità: guerra, fame, emigrazione, naufragio, tutto visto attraverso gli occhi di una bambina africana, Seline. Ed ancora, è messo a fuoco – sempre per la Gigante – il problema dell'incomunicabilità cui è legato il dramma della solitudine che incattivisce. Se ne ricava una lezione fondamentale, quella di "andare con cuore semplice dall'altro", proprio come Leòn, detto «l'Ammazzasette», capace, con la dolcezza, di far emergere dal cuore del drago la bontà sopita, di fargli scoprire il valore dell'amicizia. L'autrice, infine, ha parlato dell'importanza della favola nella crescita psicologica dei bambini, che, attraverso le emozioni, giungono a capire il senso della vita, ma soprattutto "hanno diritto a crescere sognando."






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