Relatore: Prof. Fabio Rossi
Prof. Associato di Linguistica Italiana dell'Università di Messina
L’ autrice vanta al suo attivo un curriculum di tutto rispetto. Autrice di una raccolta poetica e di questa raccolta di fiabe, apprezzata da uno dei massimi poeti del Novecento (Mario Luzi) e studiata all’estero (Cinzia Donatelli Noble, Brigham Young University, Utah, che le dedicò, oltre alla prefazione di queste favole, una relazione: “La nuova scuola poetica siciliana in una penna al femminile: Marje Dolores Merenda. “Paper read at the ACIS fifth biennal conference in Auckland, NZ, Feb. 21, 2009.
Prof. Associato di Linguistica Italiana dell'Università di Messina
L’ autrice vanta al suo attivo un curriculum di tutto rispetto. Autrice di una raccolta poetica e di questa raccolta di fiabe, apprezzata da uno dei massimi poeti del Novecento (Mario Luzi) e studiata all’estero (Cinzia Donatelli Noble, Brigham Young University, Utah, che le dedicò, oltre alla prefazione di queste favole, una relazione: “La nuova scuola poetica siciliana in una penna al femminile: Marje Dolores Merenda. “Paper read at the ACIS fifth biennal conference in Auckland, NZ, Feb. 21, 2009.
… come sempre accade, gli exerga
danno la chiave di lettura dell’intera opera: Merton (armonia uomo - natura) e
King ( armonia uomo con se stesso)…
… i temi chiave di queste
“poesie” sono l’armonia tra uomo e natura, l’importanza della memoria e
dell’identità, l’attaccamento alle tradizioni (in chiave non tanto passatista,
quanto identitaria) e alla famiglia.
Come in tutte le favole che si
rispettino, almeno della tradizione italiana, i nonni hanno un’importanza
fondamentale (Una grande paura, Storia di una rondine, Le novene di una volta,
La leggenda della Magnolia). In tutte, i nonni vengono affiancati al profondo
rispetto della natura, come se questo valore fosse inevitabilmente connesso al
passato, messo a rischio oggi.
…è chiara l’ideologia sottesa a
questo bel libro ed è chiaro che esso si rivolga forse più ai grandi che ai
bambini. (n. 14 La storia di Séline e dei suoi fratelli negri). Anzi, come sia
un libro sull’essere umano e che all’umanità si rivolga senza distinzione di
genere o di età.
Da pediatra, conosce bene il
mondo infantile. Da poeta, conosce bene l’animo umano, degli adulti non meno
che dei bambini… Come scrive l’autrice stessa, nell’autopresentazione, queste
favole servono a “rintracciare il senso della vita” (p. 10).
Un valore aggiunto è senz’altro
costituito dalla versione in inglese di ogni favola, di Sophie Stockbridge, e
dai disegni di Giusy Tomaselli…
Un altro valore aggiunto è
stilistico:
Ottima lingua e stile, ottimo
impasto di antico e moderno, nei temi e nello stile…
“Il salice piangente”:
Metamorfosi di Ovidio: Salice e Fiordaliso;
“ La donna e la rondine”: alla
fine, le lacrime della donna si trasformano in violette…
… queste poesie infrangono molti
dei canoni tradizionali della fiaba (vedi Propp), pertanto il loro valore va
ben oltre la lettura infantile.
“L’Ammazzasette e il drago con le
pantofole di velluto rosso” fa pensare a una certa influenza dei manga:
Miyazaki. Anche la forte tematica ecologica richiama Miyazaki (Nausicaa della
valle del vento).
Protagonista indiscussa di queste
favole è la natura: fiori e uccelli, campagna e sole, alberi ed erba.
Conclusione: Senza tanta retorica,
il messaggio di queste favole mi pare essere questo:
In un mondo, in una società che
sembrano smarriti, senza coordinate, senza più valori cui attaccarsi, soltanto
due o tre elementi, forse, possono salvarci. E sono i contenuti forti di questo
volume della dottoressa Merenda che qui voglio riassumere concludendo:
- Il primo è il rispetto per sé
stessi e il proprio lavoro, che può forse rimettere in moto il meccanismo della convivenza civile.
- Il secondo, solo l’armonia tra
uomo e natura può impedirci di scomparire. Il ciabattino salva il mondo perché
rispetta la natura, la teme e non rifiuta di scenderci a patti.
- Il terzo ed ultimo elemento del
libro, la necessità di non fermarsi alle apparenze, di non giudicare
manicheisticamente buoni i belli e cattivi i brutti. Il non arrendersi nel tentativo di modificare
quello che crediamo realtà immodificabile. Il drago è brutto e spaventoso,
cionondimeno il ciabattino non esita a molcergli il cuore. E, circolarmente
tornando al primo punto, la conversione del drago passa ancora una volta per il
frutto sano del proprio lavoro: un semplicissimo paio di ciabatte che,
correlativo oggettivo di tutto il mondo, diventano qui una sorta di riscatto
dell’intera umanità.
16 Gazzetta del Sud Domenica 13 Marzo 2011
Arte Cultura
Spettacolo in Sicilia
Apprezzati dal grande Mario Luzi gli scritti di Marje Dolores Merenda
E la pediatra parlò al cuore dei bimbi scrivendo per loro le favole più belle
Annamaria
Crisafulli Sartori
MESSINA
"... Sto leggendo le sue
favole. Sono molto belle, scritte veramente bene con un linguaggio semplice ma
bello...". Così Mario Luzi scriveva a Marje Dolores Merenda riferendosi
alle favole che oggi vedono la luce nel volume "L'Ammazzasette e il Drago
con le pantofole di velluto rosso ed altre favole", con traduzione in
inglese, di cui la Merenda è anche editrice. Non sorprende che la sua
creatività si sia indirizzata verso i bambini perché l'esercizio della professione
di pediatra la porta, da decenni, al quotidiano contatto con loro. Figlia di
Giuseppe Merenda, insegnante e corrispondente della Gazzetta del Sud da S.
Angelo di Brolo tra il 1960 e il 1970, la scrittrice coltiva con passione anche
la poesia ed ha pubblicato la prima silloge, "Poesie", a diciotto
anni e la seconda, "Balla con le Stelle", nel 2004.
Mario Luzi, che lei aveva incontrato a Firenze nel 2002 (primo di tre incontri,
cui seguirono contatti epistolari e telefonici), in una lettera esprimeva
apprezzamento anche per le poesie e definiva l'autrice "innamorata del
mondo". Conosciute e pubblicate anche in America (nel 2002 suoi versi sono
apparsi su "Gradiva", rivista internazionale di poesia italiana – New
York - diretta da Luigi Fontanella), queste poesie sono state presentate alla
Joint Convention AAIS/AATI 2008 (Giardini Naxos) e all'Acis Fifth Biennal
Conference 2009 (The University of Aukland, Nuova Zelanda) dalla prof. Cinzia
Donatelli Noble (Chair Department of French and Italian – Brigham Young
University Provo, Utah, Usa), che ravvisa, fra l'altro, nell'incanto e nella
limpidezza del dettato, un recupero di "ricordi del mondo fiabesco
dell'infanzia". Il libro di favole sarà presentato nel salone degli
Specchi della Provincia venerdì 18 marzo alle 17,30. Interverranno i
professori: Vittoria Gigante, Fabio Rossi e Dario Tomasello.
16
Gazzetta del Sud Domenica 3
Aprile 2011
Arte Cultura Spettacolo in Sicilia
Presentato il libro di favole di Marje
Dolores Merenda
I bimbi crescano sognando
Annamaria Crisafulli Sartori
MESSINA
Sono quattordici le favole
contenute nel libro di Marje Dolores Merenda "L'Ammazzasette e il Drago
con le pantofole di velluto rosso ed altre favole", con deliziosi disegni
di Giusy Tomaselli, traduzione in inglese di Sophie Stockbridge, e prefazione
della prof. Cinzia Donatelli Noble (Chair Department of French and Italian
Brigham Young University, Provo, Utah, USA). Il volume è stato presentato nel
salone degli Specchi della Provincia da Fabio Rossi, prof. associato di
Linguistica Italiana dell'Università e da Vittoria Gigante, docente di Lettere.
Ha moderato l'incontro Dario Tomasello, prof. associato di Letteratura Italiana
Moderna e Contemporanea dell'Università. Tra i motivi centrali del libro
individuati dal prof. Rossi, l'armonia tra uomo e natura, il valore della
memoria insieme all'attaccamento alle tradizioni e alla famiglia. Tra i
messaggi, il rispetto per se stessi e per la natura, la passione per il proprio
lavoro ed anche l'importanza di non fermarsi alle apparenze, cioè di non dare
per scontata la locuzione kalòs kai agathòs. Scritte in "una lingua
semplice e raffinata" – ha aggiunto – le favole esprimono "la
ricchezza intellettuale e umana della scrittrice e alcune di esse sono più
vicine alla poesia che alla narrativa". Ha sottolineato l'utilità per i
bambini del testo bilingue, l'interesse che esso può rivestire per gli studiosi
di semiotica ed infine come, "in un mondo che sembra smarrito", le
favole possano essere anche per gli adulti strumento di salvezza. Convinzione,
questa, espressa anche dalla professoressa Gigante che ha individuato nelle
pagine l'intreccio tra l'elemento sentenzioso proprio della letteratura favolistica
e quello dell' evasione, proprio di quella fiabesca. L'autrice, "con fine
acume psicologico, conduce uno scavo interiore sui bambini" che le
consente di individuare anche "le paure e i dolori più grandi di
loro". L'ultima favola, infatti, non è a lieto fine, anzi costituisce
"una denunzia dell'ingiustizia, della violazione dei diritti più
elementari" ed è di drammatica attualità: guerra, fame, emigrazione,
naufragio, tutto visto attraverso gli occhi di una bambina africana, Seline. Ed
ancora, è messo a fuoco – sempre per la Gigante – il problema
dell'incomunicabilità cui è legato il dramma della solitudine che incattivisce.
Se ne ricava una lezione fondamentale, quella di "andare con cuore
semplice dall'altro", proprio come Leòn, detto «l'Ammazzasette», capace,
con la dolcezza, di far emergere dal cuore del drago la bontà sopita, di fargli
scoprire il valore dell'amicizia. L'autrice, infine, ha parlato dell'importanza
della favola nella crescita psicologica dei bambini, che, attraverso le
emozioni, giungono a capire il senso della vita, ma soprattutto "hanno
diritto a crescere sognando."
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